“Fazzoletti e memorie del Risorgimento: in mostra a Casa Mazzini un patrimonio unico di simboli patriottici”

Fino al 30 settembre, presso Casa Mazzini – Museo del Risorgimento e Istituto Mazziniano – sarà visitabile la mostra Risorgimento Agitato, un’esposizione originale e commentata dedicata alla più importante collezione italiana di fazzoletti risorgimentali. Curata dal conservatore del museo, Massimo Angelini, e allestita da Elio Micco, la rassegna propone un affascinante viaggio nella storia attraverso foulards carré, in prevalenza in seta, prodotti tra il 1847 e il 1912.

Tra i pezzi più rari spiccano esemplari unici, privi di corrispondenze negli altri musei italiani: il fazzoletto con l’effigie di Balilla datato 1847; uno dedicato a una congiura mai realmente avvenuta nello stesso anno – un esempio ante litteram di fake news ottocentesca – e una sorprendente tavola didattica massonica in seta.

Il biennio 1847-1849 rappresenta un momento cruciale per la produzione di questi oggetti: con il temporaneo allentamento della censura, ideali patriottici e messaggi politici poterono essere espressi apertamente. Di conseguenza, artigiani, industrie tessili e commercianti avviarono una vivace produzione di fazzoletti che diventarono strumenti simbolici utilizzabili pubblicamente.

Le caratteristiche più ricorrenti dei fazzoletti dell’epoca includono:

  • I ritratti dei protagonisti del Risorgimento, come Pio IX e i sovrani riformatori (Leopoldo II, Carlo Alberto);
  • Testi stampati, tra cui slogan patriottici (“W Pio IX”, “Guardia Civica”, “Riforme”) o documenti storici significativi (come l’amnistia di Pio IX o la concessione delle costituzioni napoletana e torinese);
  • Colori simbolici, inizialmente quelli degli Stati riformatori (bianco e giallo del Papato, bianco e rosso della Toscana, azzurro sabaudo), poi il tricolore italiano.

La mostra si estende anche ad oggetti d’uso quotidiano reinterpretati in chiave patriottica, custoditi nelle collezioni del Museo del Risorgimento. Tra questi si segnalano un paravento del 1850 decorato con oltre duecento immagini ritagliate da libri e riviste, e il plaid (“scialle”) che coprì i corpi di Carlo Cattaneo nel 1869 e Giuseppe Mazzini nel 1872, al momento della loro morte.

A completamento dell’esposizione, martedì 13 maggio alle ore 17.30 si terrà la conferenza “La seconda vita dei cimeli della patria”, a cura della professoressa Silvia Cavicchioli dell’Università di Torino.