Trasloco a Genova: guida per non farsi venire il ‘mugugno’ a cambiare casa (scritta da un genovese doc, o sciâ!)

Allora, si cambia casa? Magari hai trovato un appartamento con quella vista mare che sognavi da tempo, o ti sposti in un quartiere più comodo per il lavoro, chi lo sa. Una cosa è sicura: Genova è unica, bellissima, ma quando si tratta di traslocare, belin, può diventare una vera impresa. Tra caruggi stretti come budelli, crêuze che ti spezzano le gambe solo a guardarle, e il parcheggio che è un terno al lotto, c’è da battisene o belin. Ma manimàn, con un po’ di organizzazione e le dritte giuste da chi ci è già passato, si riesce a fare tutto senza farsi venire il “mugugno” cronico.
Trasloco a Genova: che tipo di aiuto ti serve, ‘figgeu’?
Quando devi spostare le tue cose da un angolo all’altro di Zena, la prima cosa da capire è quanto sei disposto a “smuggiare”. Perché le soluzioni ci sono, eh, per tutte le tasche e per tutti i mal di schiena.
Il trasloco ‘da scignuri’ (per chi non bada a spese, o quasi)
Non vuoi muovere un dito, se non per dare indicazioni? Questa è la formula magica. Arriva la ditta, imballa tutto con cura – manimàn che sappiano maneggiare i tuoi ricordi meglio di come tu maneggi il pesto – smonta, carica, trasporta e rimonta. Certo, costa un po’, ma se pensi al tempo e alla fatica risparmiata, soprattutto se abiti in cima a una mattonata, forse ne vale la pena.
Il trasloco ‘un po’ per uno’: io imballo, loro portano il grosso
Questa è una via di mezzo intelligente, da buoni genovesi che non vogliono fa discorsi do belin col portafoglio. Tu ti occupi di inscatolare le tue cose, i vestiti, i libri, le stoviglie. Poi chiami i professionisti per i mobili pesanti, tipo l’armadio della nonna o la lavatrice nuova, e per il trasporto vero e proprio. Così metti del tuo, risparmi qualcosina, ma eviti di diventare malimbelinato su per quelle salite che solo noi abbiamo.
Il trasloco ‘tutto da mi’, con gli amici e la focaccia (tanta focaccia)
Sei uno di quelli che pensano di poter fare tutto da soli e hai una squadra di amici fidati? Allora puoi pensare di fare alla vecchia maniera. Noleggi un furgone – sperando di trovarne uno che non si incastri nel primo caruggio – chiami a raccolta la compagnia e via, si carica e si scarica. In cambio, focaccia a volontà e magari un goccetto di bianco. Però, diciamocelo, a Genova è un attimo imbelinarsi, tra scalini, passaggi stretti e pendenze da capogiro. Pensaci bene.
Mi ricordo ancora mio zio, il povero Steva. Per portare un pianoforte verticale in casa sua a Castelletto, dove c’era solo una crêuze stretta per arrivarci, ha dovuto ingaggiare una squadra speciale che l’ha tirato su con le corde dalla finestra, manco fosse un film. Ha speso un patrimonio e ha mugugnato per sei mesi (che è proprio un’arte di noi genovesi, il diritto al mugugno ce l’abbiamo nel sangue dai tempi dei marinai), ma alla fine il piano era lì. Certe cose, a Genova, sono epiche.
Preventivi per il trasloco a Genova: come non farsi ‘infinocchiare’
Va bene, hai deciso che ti serve una mano. Ma come si sceglie la ditta giusta senza fare una belinata?
Chiedine almeno tre o quattro, non fare l’attacca pomelli. Confrontare è la prima regola del buon risparmiatore genovese. Fatti fare preventivi dettagliati e non fermarti al primo che capita.
Se un prezzo è troppo basso, avei o belin inverso. Diffida delle offerte stracciate. Potrebbero esserci costi nascosti, oppure usano personale poco qualificato o non assicurato. E se ti rompono la ciattella della nonna?
Chiedi sempre cosa è incluso nel prezzo, nero su bianco. Imballaggio? Smontaggio e rimontaggio? Assicurazione? E i permessi per la ZTL o per l’occupazione del suolo pubblico (che a Genova è un cinema ottenerli e costano)? Manimàn che poi saltano fuori costi extra.
Un sopralluogo è fondamentale. Come fanno a farti un prezzo onesto se non sanno quanta roba hai, dove stai e dove vai? Una ditta seria vorrà capire bene la situazione, soprattutto per valutare la larghezza delle strade, le scale e l’eventuale mancanza di ascensore nel palazzo.
E se il trasloco è più di un semplice giretto in città? Per i trasferimenti nazionali che coinvolgono Genova serve esperienza specifica nel gestire le complessità di questa città, con i suoi accessi difficili e le particolarità logistiche. Non è solo questione di caricare un camion, ma di orchestrare tutto nei minimi dettagli.
E come dicono i vecchi genovesi: risparmiare sulla corda significa rischiare che la roba ti casca di sotto. Refrescumme!
Consigli da genovese ‘doc’ per un trasloco senza troppi ‘maieu’ (problemi)
Ditta scelta (speriamo bene!), preventivo firmato come nel caso di Sinibaldi Traslochi . Adesso tocca a te. Ecco qualche dritta per arrivare al giorno X senza aver già esaurito la pazienza.
Parti per tempo, non fare il “perditempo”. A Genova, più che altrove, l’organizzazione è tutto. Inizia a inscatolare e a fare pulizia con largo anticipo, manimàn piove proprio il giorno del trasloco.
Fai pulizia sul serio, butta via la “rumenta”. Quante cose teniamo che non servono a niente? Il trasloco è il momento perfetto per liberarsene. Meno cose hai, meno fatica e meno spendi. Non fare il tapullo con oggetti che non usi più.
Imballa bene, che qui le cose si muovono. Scatoloni robusti, pluriball, nastro adesivo a volontà. Proteggi bene i tuoi tesori, dai piatti della nonna ai ricordi del liceo. E scrivi su ogni scatola cosa c’è dentro e dove andrà, senza imbelinare tutto.
Prepara la “sacchetta do pescou” per l’emergenza. Una borsa con tutto quello che ti servirà subito nella nuova casa: un cambio, le cose per lavarti, i medicinali, i caricabatterie. E, fondamentale, un pezzo di focaccia e una bottiglietta d’acqua, che la fatica mette sete e fame!
Due chiacchiere con l’amministratore e i vicini. Se abiti in un condominio, avvisa per tempo. Per l’ascensore, per il rumore, per quel furgone che magari bloccherà il passo per un po’. Un po’ di preavviso evita tanti mugugni.
ZTL, permessi e parcheggio: un vero “casotto”! Qui non si scherza. Informati bene in Comune per i permessi necessari, soprattutto se ti muovi nel centro storico o in zone con limitazioni. E per il parcheggio del furgone… beh, armati di pazienza e, se puoi, “prenota” un posto con la tua macchina o quella di un amico il giorno prima.
Valuta bene i percorsi e le difficoltà d’accesso. Quella bella crêuze che fai a piedi tutti i giorni è una cosa, farci passare un divano è un’altra. A volte, a Genova, bisogna inventarsi soluzioni creative, come il trasporto di mobili per via aerea nei passaggi più stretti.
Alla fine dei conti (e delle fatiche)
Traslocare a Genova è una bella sfida, diciamocelo. È una città che ti mette alla prova, con le sue salite, le sue strettoie, il suo carattere un po’ chiuso ma genuino. Però, quando sarai finalmente nella tua nuova “tana”, magari con una finestra che dà sul porto o su un tetto d’ardesia, potrai portâ via o belin a tutti i problemi e goderti un bel piatto di pansoti al sugo di noci.
Ti sembrerà di aver scalato una montagna, ma come diciamo noi, chi move i pesi, move i dinæ (chi muove i pesi, muove i soldi – nel senso che la fatica porta frutto).
In bocca al lupo, o meglio, in gamba e che o segnô te custodische (in gamba e che il Signore ti protegga)! E ricordati, manimàn che ti venga voglia di traslocare di nuovo, almeno per un po’!