Il pesce d’aprile a Genova: tra storia, tradizioni e risate in dialetto

Il pesce d’aprile è una delle ricorrenze più simpatiche e universali che, anno dopo anno, porta un po’ di leggerezza nel primo giorno di aprile. Ma come è nata questa tradizione? E quali sono le sue particolarità nella città di Genova? Scopriamolo insieme, immergendoci tra aneddoti, curiosità e modi di dire genovesi che fanno sorridere anche i più seriosi.

Le origini del pesce d’aprile

L’origine del pesce d’aprile è incerta e avvolta in un alone di mistero. Alcuni storici fanno risalire la tradizione alla Francia del XVI secolo. Nel 1564, re Carlo IX decise di adottare il calendario gregoriano, spostando l’inizio dell’anno dal primo aprile al primo gennaio. Tuttavia, molti continuavano a celebrare il capodanno in aprile, venendo presi in giro con regali finti e scherzi.

Altri collegano la tradizione al periodo primaverile, quando i pescatori tornavano spesso a mani vuote, diventando il bersaglio di battute e prese in giro. Ecco che il pesce, simbolo della burla, entrò a far parte di questa giornata di scherzi e risate.

Il pesce d’aprile a Genova

Anche a Genova il pesce d’aprile è una tradizione amata, con le sue particolarità locali che lo rendono unico. Il popolo genovese, famoso per la sua ironia sottile e il sarcasmo, si è sempre divertito a ideare scherzi creativi, a volte conditi con espressioni in dialetto che ne amplificano l’effetto comico.

Un detto genovese popolare è: “U l’è ciòu belu che un cô de ma” (letteralmente: “È più bello di un golfo del mare”), utilizzato in tono scherzoso per esagerare l’importanza di qualcosa. Questo tipo di espressioni si presta bene a burle e prese in giro amichevoli, perfette per la giornata del pesce d’aprile.

Aneddoti genovesi legati al pesce d’aprile

Un episodio curioso risale agli anni ‘50, quando un giornale locale pubblicò la notizia di un presunto ritrovamento di un tesoro sommerso nei pressi del porto antico. Decine di genovesi accorsero con reti, pale e secchi, sperando di trovare qualche gioiello prezioso. Naturalmente, si trattava di uno scherzo organizzato ad arte per il primo aprile, che divenne leggenda tra i racconti cittadini.

Un altro aneddoto riguarda una famosa pescheria di via San Luca, dove i proprietari, ogni anno, appendono un enorme pesce di cartone con una scritta in dialetto: “Chi ghè cascôu u pîga dui volte” (Chi ci è cascato, ci cascherà due volte). Questo pesce viene regalato al cliente più spiritoso della giornata.

Modi di dire genovesi legati agli scherzi

Il dialetto genovese è ricco di espressioni perfette per il pesce d’aprile. Eccone alcune:

  • “Ti sè tanto belu che un pesciu” (“Sei bello come un pesce”): usato per prendere bonariamente in giro qualcuno.
  • “Gh’è cascâ cumme ‘na bòccia de vin” (“È caduto come una bottiglia di vino”): detto di chi cade facilmente in uno scherzo.
  • “Sta‘ci accòrto che t’è nétro ‘n pesciu” (“Fai attenzione che hai un pesce dietro”): un avvertimento ironico tipico del primo aprile.

Scherzi innocui da fare il primo aprile

Per mantenere viva la tradizione, ecco qualche idea per scherzi innocui, perfetti per grandi e piccini:

  • Il classico pesce di carta: ritaglia un pesce di cartone e attaccalo sulla schiena di un amico o collega. Ricorda di scrivere un messaggio divertente, magari in dialetto, per aumentare il divertimento.
  • La telefonata finta: chiama un amico genovese e digli che sta regalando una focaccia gigante al forno più vicino. Aspetta la sua reazione e poi svela la burla!
  • Il messaggio “dimenticato”: invia un messaggio confuso con una frase come: “Ci vediamo alle 18 al porto per il carico speciale”. Lascia che l’altra persona cerchi di capire prima di rivelare che è uno scherzo.
  • L’etichetta falsa: cambia le etichette di alcuni barattoli in cucina, trasformando lo zucchero in sale o viceversa. Attenzione a non creare troppi danni, però!

Curiosità sul pesce d’aprile

  • In Francia, il pesce d’aprile si chiama poisson d’avril e si celebra con scherzi simili a quelli italiani, soprattutto tra bambini.
  • In Scozia, questa giornata è nota come Huntigowk Day e gli scherzi spesso coinvolgono biglietti con messaggi buffi.
  • In alcuni paesi asiatici, come il Giappone, il primo aprile è un giorno dedicato alla creatività, con scherzi e battute legate al mondo dell’arte.

Il pesce d’aprile come momento di leggerezza

A Genova, il pesce d’aprile è un’occasione per riscoprire la bellezza dell’ironia e dello stare insieme, magari con una fetta di focaccia e un sorriso. Come si dice in dialetto: “Ridi che ti passa” (“Ridi che ti passa”). E voi, quale scherzo avete in mente quest’anno?