La Via Crucis nei vicoli di Genova: un percorso di fede e storia

Nell’intreccio labirintico dei vicoli di Genova, la Pasqua prende vita attraverso una delle celebrazioni più intense e coinvolgenti: la Via Crucis. Non si tratta solo di un rito religioso, ma di un viaggio spirituale che attraversa secoli di storia e tradizioni, portando con sé le voci di generazioni di genovesi.
I vicoli: il cuore pulsante della devozione
I “caruggi”, stretti e suggestivi, sono il teatro perfetto per la Via Crucis. La penombra delle stradine, interrotta solo dalla luce tremolante delle fiaccole, crea un’atmosfera unica, quasi sospesa nel tempo. Ogni stazione è una tappa di riflessione e preghiera, un momento per fermarsi e lasciarsi avvolgere dal silenzio e dalla spiritualità che permeano questi luoghi.
Tra i vicoli più iconici spicca la salita di San Francesco di Castelletto, con il suo panorama mozzafiato che si apre sulla città, e via della Maddalena, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, la Via Crucis assume una dimensione profondamente comunitaria, con i residenti che si affacciano dalle finestre per assistere al passaggio delle processioni, spesso cantando antichi canti in genovese.
Storie e aneddoti di fede
Nel cuore del centro storico, la Chiesa di San Siro, una delle più antiche della città, è spesso il punto di partenza della Via Crucis. Si narra che, durante un’antica celebrazione, un pescatore genovese, noto come “Baciccia”, portò sulle spalle una croce così pesante da destare stupore. Secondo la leggenda, quell’uomo trovò la forza nella fede per compiere l’intero percorso, diventando simbolo di devozione e umiltà per la città.
Un altro episodio celebre è legato alla confraternita dei “cassouâ” (casse), che ancora oggi trasportano le maestose casse processionali raffiguranti scene della Passione di Cristo. Durante una Via Crucis del XIX secolo, il loro percorso fu interrotto da un improvviso acquazzone: anziché abbandonare la processione, i confratelli proseguirono, suscitando ammirazione tra i presenti per la loro dedizione e forza d’animo.
La presenza dei “Cristi” processionali
Un elemento distintivo della Via Crucis genovese è la presenza dei “Cristi” processionali, grandi crocifissi riccamente decorati che vengono portati a spalla dai “cristezzanti”. Questi uomini, scelti con cura per la loro forza fisica e spirituale, si preparano per mesi a questo compito, affrontando il peso non solo del legno, ma anche della responsabilità simbolica.
Un Cristo particolarmente amato è quello della Chiesa di Santa Maria di Castello, che è stato testimone silenzioso di secoli di devozione. Si dice che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i fedeli si riunissero intorno a questo crocifisso per pregare, trovando conforto e speranza nei momenti più bui.
Un invito a scoprire la Via Crucis genovese
La Via Crucis nei vicoli di Genova non è solo un evento religioso, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. È il suono dei passi sul selciato, il profumo dell’incenso che si mescola all’aria salmastra, la vista delle fiaccole che danzano sulle antiche mura. È il cuore pulsante di una città che non smette mai di emozionare.
Come dice un antico proverbio genovese: “Chi no passa dai caruggi, no conosce Zêna” (Chi non passa dai vicoli, non conosce Genova). Partecipare alla Via Crucis è l’occasione perfetta per immergersi in questa città unica, scoprendo la sua anima più autentica e profonda.
Genova vi aspetta, pronta a raccontarvi le sue storie di fede, tradizione e resilienza.