Itinerario di 20 giorni per un viaggio tra Giappone e Polinesia

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Pianificare un viaggio che unisca due destinazioni così diverse come il Giappone e la Polinesia non è solo un’esperienza avvincente, ma anche un viaggio simbolico attraverso due culture agli antipodi. Il Giappone, un paese di tecnologia e tradizione, offre una combinazione di metropoli ultramoderne e antichi templi che evocano un passato millenario. La Polinesia, d’altro canto, è sinonimo di paradisi naturali, con spiagge incontaminate, lagune cristalline e un ritmo di vita che celebra l’armonia con la natura.

Questa combinazione sta diventando sempre più popolare, grazie all’aumento dei voli intercontinentali e al desiderio crescente dei viaggiatori di vivere esperienze uniche e complementari. Secondo una recente analisi dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, i viaggi verso il Pacifico e l’Asia orientale sono cresciuti del 15% nell’ultimo decennio, con una domanda in aumento per itinerari ibridi che includano esperienze culturali e di relax.

Guardando al futuro, l’industria del turismo sta abbracciando nuove tendenze: viaggi sostenibili, immersioni culturali autentiche e personalizzazione degli itinerari. Questo articolo propone un itinerario di 20 giorni che offre il meglio di entrambi i mondi, con una pianificazione che tiene conto non solo delle attrazioni turistiche principali, ma anche di esperienze meno conosciute per rendere il viaggio davvero unico.

Come pianificare un viaggio tra Giappone e Polinesia

La scelta del periodo ideale

La stagione migliore per visitare il Giappone dipende dalle esperienze desiderate. La primavera (marzo-maggio) offre lo spettacolo dei ciliegi in fiore, mentre l’autunno (settembre-novembre) incanta con i colori del foliage. La Polinesia, invece, è perfetta durante la stagione secca, da maggio a ottobre, quando le temperature sono piacevoli e il rischio di cicloni è minimo.

Unendo le due destinazioni, il periodo più indicato è tra aprile e giugno. Questo permette di godere della primavera giapponese e delle condizioni ideali delle isole polinesiane.

Logistica e voli

La connessione tra Giappone e Polinesia non è diretta; solitamente i viaggiatori fanno scalo a Tokyo o Osaka per raggiungere Papeete, la capitale della Polinesia Francese. Compagnie come Air Tahiti Nui e Japan Airlines offrono combinazioni vantaggiose per questi itinerari. Pianificare voli con un tempo di scalo adeguato è essenziale per evitare inconvenienti e stress durante il viaggio.

Prima tappa: Il Giappone

Tokyo: la metropoli del futuro

Tokyo è il punto di partenza ideale. Dedica quattro giorni alla scoperta dei suoi quartieri iconici, come Shibuya con il suo famoso attraversamento pedonale, e Asakusa, dove il tempio Senso-ji offre un assaggio della spiritualità giapponese. Non perdere il Museo Nazionale, che conserva alcune delle opere d’arte più rappresentative del paese, e un tour nei tradizionali ryokan, dove è possibile sperimentare l’ospitalità giapponese.

Un’esperienza imperdibile è la visita a un mercato del pesce, come Toyosu, per provare sushi freschissimo, un’arte culinaria perfezionata nei secoli.

Kyoto e Nara: la tradizione

Prosegui verso Kyoto e Nara per un’immersione nella cultura tradizionale. Trascorri almeno tre giorni visitando il Kinkaku-ji (il Padiglione d’Oro), il quartiere di Gion, famoso per le geishe, e i torii rossi del santuario Fushimi Inari. A Nara, i cervi che passeggiano liberamente nel parco cittadino offrono un’esperienza unica e suggestiva.

Hiroshima e Miyajima: memoria e bellezza naturale

Hiroshima è una tappa significativa per comprendere la storia moderna del Giappone. Visita il Memoriale della Pace e il Museo della Bomba Atomica. Trascorri una notte sull’isola di Miyajima, famosa per il suo torii galleggiante e le escursioni sul monte Misen.

Seconda tappa: La Polinesia

Tahiti: porta d’ingresso al paradiso

Arrivando a Papeete, trascorri due giorni esplorando il mercato locale, assaggiando specialità come il poisson cru, e rilassandoti sulle spiagge di sabbia nera. Una visita al Museo Gauguin e al Marae Arahurahu ti offrirà una panoramica sulla cultura locale.

Bora Bora: lusso e natura

Bora Bora è sinonimo di lagune turchesi e bungalow sull’acqua. Dedica quattro giorni a questa destinazione per rilassarti e godere di attività come snorkeling, immersioni e crociere al tramonto. Il Monte Otemanu offre un panorama spettacolare per gli amanti del trekking.

Moorea: l’isola autentica

Concludi il viaggio a Moorea, meno turistica ma altrettanto affascinante. Qui, trascorri tre giorni esplorando la bellezza naturale dell’isola, tra cui la Baia di Cook e la Baia di Opunohu, e interagendo con la popolazione locale.

Bibliografia

  • Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Longanesi.
  • Claudio Visentin, Il viaggio: una storia culturale e letteraria, Il Mulino.
  • Paolo Rumiz, Morimondo, Feltrinelli.
  • Lonely Planet, Giappone, EDT.
  • Carlo Carretto, Lettere dal deserto, San Paolo Edizioni.

FAQ

Quanto tempo è necessario per visitare Giappone e Polinesia?

Un viaggio di 20 giorni è ideale per combinare una visita approfondita delle principali città e attrazioni del Giappone con il relax nelle isole polinesiane.

Qual è il budget approssimativo per un viaggio di questo tipo?

Il budget può variare a seconda del tipo di alloggio e delle attività scelte, ma si consiglia di prevedere almeno 7.000-10.000 euro a persona, inclusi voli, alloggi e spese quotidiane.

Quali sono le migliori esperienze culinarie in Giappone e Polinesia?

In Giappone, non perdere il ramen, il sushi e il kaiseki. In Polinesia, prova il poisson cru, il maiale cotto in forno tradizionale e i dessert a base di cocco.

È un viaggio adatto alle famiglie?

Sì, entrambi i luoghi offrono attività per tutte le età, dai parchi tematici in Giappone alle spiagge sicure della Polinesia. Tuttavia, è importante pianificare con attenzione i voli lunghi per i bambini.

Ci sono alternative sostenibili per questo viaggio?

Sì, è possibile scegliere voli a basse emissioni, alloggi eco-friendly e attività che rispettano l’ambiente, come escursioni guidate da comunità locali.