Tarocchi: quali e quanti sono, simboli e significati

Così come tante altre forme di divinazione, che vanno dall’oroscopo alla numerologia, i tarocchi sono molto diffusi all’interno del nostro paese. Trattasi, in effetti, di carte che non nascono con la funzione di predire il futuro, ma che si sono sviluppate fin dalle civiltà più antiche, tra cui quella etrusca, come strumento di intrattenimento e di gioco; nel corso dei secoli, poi, i tarocchi sono diventati molto celebri, soprattutto in virtù della loro simbologia e dei significati associati ad ogni carta. Trattandosi di un vero e proprio elemento di cultura per la nostra storia e per le nostre radici, vale la pena tentare di conoscere di più a proposito dei tarocchi, soprattutto a proposito di quel simbolo che accompagna ogni carta e che permette di differenziare, all’interno di un mazzo, i vari Arcani e non solo.

L’origine dei tarocchi e la loro nascita

Prima di tentare di offrire una spiegazione della simbologia dei tarocchi, è importante spiegare la loro origine e la loro nascita: i tarocchi sono, attualmente, presenti in un mazzo di 78 carte da gioco, che includono sia carte tradizionali sia i cosiddetti Trionfi, in aggiunta a un Matto. I Trionfi sono, per intendersi, quelle carte che mostrano figure umane e che presentano una numerazione che va da 1 a 22: insieme al Matto, nella nomenclatura esoterica queste carte prendono il nome di Arcani Maggiori, mentre tutte le altre, che vengono utilizzate anche in qualsiasi altro gioco della tradizione italiana, sono detti Arcani Minori.

Come detto precedentemente, i tarocchi non nascono con una funzione divinatoria, ma si sviluppano all’interno del nostro paese a partire dal XVI secolo, per quanto non esistano delle prospettive storiche certe circa la loro nascita: di sicuro, queste carte venivano utilizzate nel Medioevo e sono state conservate proprio nella loro forma originale, dato il grande successo anche nelle civiltà più antiche. Secondo alcune teorie, addirittura, i tarocchi venivano utilizzati anche dai Mamelucchi, che si servivano di quattro semi – oro, denari, coppe e spade – in aggiunta a tre figure di corte, anticipando una tradizione che sarebbe poi stata ripresa anche dalle carte italiane, spagnole e francesi. In Italia, invece, si pensa che i tarocchi venissero utilizzati inizialmente per giochi simili alla scopa o alla briscola, come si può leggere in alcuni racconti che testimoniano l’utilizzo di queste carte nei vari salotti di corte.

I simboli e i significati dei tarocchi

Detto questo, potrebbe essere molto utile valutare, per comprendere anche di più a proposito della cultura di queste carte, quali sono i simboli e i significati dei tarocchi. Nascendo come carte che non sono destinate alla divinazione, i tarocchi non presentano dei significati univoci, ma si adattano in base alla lettura e al contesto interpretativo: in linea di massima, però, la divisione in semi rappresenta terra, fuoco, acqua e aria, con le carte di corte e che, invece, includono i simboli di fante, regina, re e cavaliere. Le combinazioni possono essere differenti in termini di estrazione e di utilizzo delle carte, per cui, ad esempio, il Matto può assumere significati differenti a seconda del momento in cui viene tirato fuori dal mazzo, significando si “principio” in associazione con il primo Arcano, sia “realizzazione”, con il 22esimo.

Insomma, tutto dipende dall’interpretazione e dalla capacità combinatoria di queste carte: non sarà necessario imparare a memoria ogni simbolo, infatti, per destreggiarsi nella lettura dei tarocchi, ma se vuoi saperne di più su alcuni simboli qui puoi trovare cartomanti di fiducia. Piuttosto, sarà più utile lanciarsi in qualche interpretazione e nella conoscenza del significato di alcune carte, così da saperne anche di più a proposito delle radici della nostra storia e di una cultura sicuramente molto affascinante.