A Genova la raccolta differenziata diventa più accessibile anche alle persone non vedenti
“Disabilità visiva e la raccolta differenziata” è il progetto di accessibilità per le persone ipo e non vedenti alle ecoisole smart presentato a Palazzo Tursi. All’incontro sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Matteo Campora e l’assessore alla Prevenzione del disagio e pari opportunità Francesca Corso; con loro anche il presidente di AMIU Genova Giovanni Battista Raggi, il presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Giuseppe Pugliese, la disability manager del Comune di Genova Cristina Bellingeri e Patrizia Castagnino del gruppo dei saggi dell’assessore Campora.
Si tratta di un’opera di inclusività nata dalla collaborazione tra Comune di Genova, Amiu e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che intende semplificare e rendere più intuitivo il conferimento dei rifiuti anche ai disabili visivi. Ad illustrarne genesi e aspetti tecnici è stato Enrico Pilla, l’ingegnere di Amiu che ha sviluppato operativamente il progetto.
«Con questo progetto – dichiara l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – possiamo finalmente garantire alle persone ipo e non vedenti di poter conferire i rifiuti in autonomia, dando loro la possibilità di poter utilizzare il tatto per identificare i contenitori e per poter così essere partecipi della raccolta differenziata. Una città più sostenibile, e più green, deve necessariamente passare anche da progetti come questi, progetti cioè che mettano tutti i cittadini nelle condizioni di poter smaltire i propri rifiuti in maniera corretta. Si tratta di un primo passo e ci auguriamo che, molto presto, si giunga a progetti analoghi anche per altri tipi di disabilità».
«Come suggerito dall’assessore Campora – aggiunge l’assessore Prevenzione del disagio e pari opportunità Francesca Corso – ogni cittadino della nostra città deve essere messo nella condizione di poter partecipare alla sua vita e al suo benessere e questo passa anche dal conferimento dei rifiuti. C’è poi l’aspetto dell’autonomia che, a mio avviso, è estremamente importante da sottolineare: dare pari opportunità a tutti significa anche davvero fornire alle persone ipo e non vedenti margini di autonomia in piccole azioni quotidiane che, se a noi sembrano banali e scontate, per alcuni possono essere una conquista non indifferente».
A seguito di diversi incontri in sedi istituzionali, il progetto si è concretizzato in un percorso articolato che ha portato al posizionamento dei contenitori dedicati alla raccolta secondo un ordine specifico che, da sinistra a destra, prevede: organico, carta, plastica e indifferenziato. Ogni contenitore, già posizionato sul territorio genovese, sarà progressivamente integrato nella parte della scocca a destra – a fianco al pulsante di apertura – da supporti tondi tattili di 10 centimetri di diametro, stampati con il copolimero ASA (un materiale simile all’ABS ma molto più resistente agli agenti atmosferici ed alla degradazione dovuta all’esposizione al sole). Ciascun supporto ha la stampa in rilevo e in alfabeto Braille della prima lettera che indica la frazione da conferire, quindi “O” per Organico, ”C” per Carta, “P” per Plastica e metalli ed “I” per Indifferenziato.
«L’attenzione verso specifiche problematiche deve essere parte integrante dell’azione industriale di una realtà come Amiu – prosegue Giovanni Battista Raggi, presidente di AMIU -. Tali iniziative tuttavia non sono possibili se non in stretta collaborazione con chi vive gli specifici problemi e può quindi dare feedback sostanziali sull’efficacia delle soluzioni ipotizzate. Le attività di inclusione per gli ipovedenti nel campo della gestione dei rifiuti se vogliono essere iniziative che favoriscano realmente l’integrazione sociale di persone con disabilità visiva, devono comunque divenire percorsi di partecipazione a progetti di sensibilizzazione, educazione e formazione ambientale. Oggi facciamo un primo passo fondamentale, ma, appunto, deve essere solo il primo di una collaborazione sempre più stretta per un futuro senza barriere e di piena integrazione».
Amiu produrrà e installerà 14000 supporti tattili per coprire l’intero fabbisogno previsto dal progetto mentre da metà ottobre i contenitori che verranno posizionati nei nuovi quartieri li avranno già in dotazione.
Giuseppe Pugliese, presidente della sezione territoriale UICI Genova commenta: «L’unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS- Sezione Territoriale di Genova, ringrazia il Comune di Genova e l’azienda AMIU per la collaborazione al progetto che ha reso accessibile ai non vedenti i cassonetti, registrando così un altro passo avanti nell’accessibilità».
«Con il progetto “Disabilità visiva e la raccolta differenziata”, Amiu e amministrazione hanno dato inizio a una vera inclusione. L’autonomia conquistata, seppur con qualche adattamento, per le persone che convivono con una disabilità permette loro di sentirsi parte integrante della società», conclude Patrizia Castagnino.